Il Senato approva il DDL n. 1200/2019 con 197 sì e 47 astenuti. Nessun voto contrario

Soddisfatti del risultato, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, ed il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale ha commentato “ora lo Stato dice ad alta voce che le donne in Italia non si toccano”.

Che cosa prevede in breve il nuovo testo di legge?

Con il “ Codice Rosso” sono accerelati gli iter dei procedimenti che riguardano i casi di violenza, a partire dalla denuncia che avrà una corsia preferenziale.

Velocizza infatti le indagini: ad esempio la polizia giudiziaria sarà tenuta a comunicare al pubblico ministero le notizie di reato immediatamente anche in forma orale e
dovrà infatti attivarsi subito. Da parte loro i pm sono obbligati a sentire le vittime entro tre giorni. Questo per evitare che reati come maltrattamenti, violenza sessuale, stalking, e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di convivenza si reiterino senza interventi tempestivi delle autorità.

Si allarga inoltre la finestra di tempo tempo in cui una donna può denunciare: con la nuova legge una donna avrà ben 12 mesi a disposizione anziché i 6 attuali.

Nei Pronto Soccorso degli ospedali viene introdotto un ‘codice’ con bollino rosso per i casi di violenza di genere che saranno analizzati con priorità per arrivare nel più breve tempo possibile all’adozione di provvedimenti protettivi nei confronti delle vittime.

Arriva il braccialetto elettronico, importante novità, ossia un braccialetto che dovranno indossare gli uomini che avranno ricevuto un ordine di allontanamento e divieto di avvicinamento. Per chi viola la disposizione la misura cautelare si aggrava e la persona in questione rischia una pena di reclusione fino a due anni.

In caso di maltrattamento sono estese le norme del codice antimafia che prevedono anche la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora in un altro comune per l’uomo violento. Pene più severe per i reati che avvengono i contesti familiari: la reclusione da due a sei anni prevista dal Codice penale all’articolo 572 diventa da tre a sette anni, aumentata fino alla metà se la violenza è avvenuta in presenza o a danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità o se il fatto è commesso con armi.

Con il Codice Rosso le pene per violenza sessuale salgono a 6-12 anni e se
la violenza è di gruppo si arriva fino a 14 anni di carcere. In caso di vittime minori la

pena massima è di 24 anni di reclusione. “Il minore di 18 anni, e questo è molto importante, è sempre considerato vittima del reato, sia che assista alla violenza sia che la subisca”, spiega la relatrice Ascari. Inoltre, per gli atti sessuali
con minorenni “la procedibilità è sempre d’ufficio. Non è dunque più necessaria la presentazione della denuncia-querela dei genitori”.

Salgono le pene per il reato di stalking, “da sei mesi a cinque anni” di carcere a “da uno a sei anni e sei mesi”.

La nuova legge introduce anche un nuovo reato contro chi sfregia una donna, punibile con la reclusione da 8 a 14 anni (ergastolo se causa la morte).

Inoltre sarà punibile fino a 5 anni (6 se è coinvolto un minore) chi induce un altro a sposarsi (anche con unione civile) usando violenza, minacce o approfittando di un’inferiorità psico-fisica o per precetti religiosi.

Un’altra norma attesa è quella contro il cosiddetto ‘revenge porn’ che
punisce chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda foto o video a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso: sono previsti da 1 a sei anni di carcere e multe dai 5mila a 15mila euro. Aggravanti sono previste per l’ex partner che agisce via social. Maggiori tutele per disabili e donne incinte.

SOSPENSIONE CONDIZIONALE – In caso di condanna per reati sessuali, la sospensione condizionale della pena viene subordinata alla partecipazione a percorsi di recupero ad hoc presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per reati sessuali.

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Immagine: Karolina Grabowska

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